Un ex concorrente del celebre programma svela alcuni retroscena sulla trasmissione di Alessandro Borghese. Dalle regole imposte al montepremi finale.
Dal 2015, 4 Ristoranti è uno dei programmi Sky che riesce ad ottenere particolari successi. Una formula di programma molto semplice che però è condita a puntino dal presentatore Alessandro Borghese, chef tra i volti più amati della televisione che si occupa di cucina e personaggio carismatico che ha saputo identificare il suo volto al programma stesso. Ma non tutto quello che si vede in tv è oro che luccica; un ex concorrente ha raccontato alcuni retroscena che mettono il programma al centro delle polemiche.

Il suo proverbiale “il mio voto può confermare o ribaltare la situazione” è diventato un tormentone che ha contribuito a rendere lo chef e il programma sempre più famosi. Ed è questa probabilmente la formula vincente del programma che dagli inizi è sempre affidato alle mani esperte di Alessandro Borghese, senza particolari rinnovi; 4 ristoratori di una città che si sfidano a colpi di piatti per decretare quale sia il migliore ristorante.
Così a turno i ristoratori ospitano i concorrenti e Borghese -che ha anche il compito di ispezionare la cucina-. I ristoratori votano l’uno il lavoro degli altri e, alla fine della fiera, il voto segreto dello chef/presentatore può confermare il primo classificato e vincitore della puntata o ribaltare completamente la situazione. Il risultato? Una vittoria di immagine in primis-perché partecipare al programma vuol dire di per sé essere considerato tra i migliori ristoranti di una città- ma anche un premio in denaro da reinvestire nel ristornate stesso.
Ma è davvero tutto così semplice? Di tanto in tanto qualche retroscena esce fuori, soprattutto per merito di qualche ex concorrente scontento che racconta come stanno davvero le cose.
“4 Ristoranti”, le regole imposte e il premio che arriva in ritardo
Giorgio Caruso, proprietario del ristorante Lievità, che ha partecipato e vinto una delle puntate del programma, ha rilasciato un’intervista a Dissapore, raccontando un po’ come funziona davvero il programma.

Per permettere un più regolare svolgimento delle riprese, i ristoratori devono rispettare alcune regole; una di queste è la chiusura al pubblico del locale durante il giorno di riprese. Primo trucchetto, quindi, è che i clienti che solitamente si vedono nel ristorante quando Borghese e gli altri concorrenti sono a tavola non sono veri clienti. Per lo più si chiede ad amici e parenti di “occupare” i tavoli, facilitando così i tempi di ripresa.
Altra curiosità, ed è questa quella che ha colpito di più, è il premio in denaro. Quando Borghese svela il vincitore, gli affida anche un gigantesco assegno che lascia intuire come in quel momento venga anche rilasciato il premio in denaro che poi il ristoratore dovrà incassare.
Se può essere abbastanza intuibile il fatto che l’assegno gigante è finto, nel senso che non ci si può presentare in banca con quello, meno intuibile è il fatto che non c’è nessun assegno per il ristoratore. Il premio in denaro, infatti, arriva successivamente, attraverso un bonifico con tempi di attesa che possono essere anche abbastanza lunghi. La produzione, infatti, si riserva fino a tre mesi il tempo necessario per l’accredito del bonifico sul conto del vincitore.