Hai acquistato salmone di recente? Non mangiarlo, probabilmente hai in casa un prodotto richiamato e altamente pericoloso.
Oggetto di uno degli ultimi richiami alimentari è stato il salmone. Ma non un salmone qualunque, bensì una di quelle tipologie generalmente acquistate per la cucina casalinga. Parliamo di uno dei marchi più gettonati: ecco perché è d’estrema importanza agire con cautela e attenzione. Se si ha acquistato salmone negli ultimi giorni, è prudente controllare.

Le conseguenze del mangiare salmone richiamato possono essere piuttosto gravi per la salute. La prudenza non è mai troppa quando si parla di cibo fresco e delicato. Per i consumatori, è buona abitudine controllare il sito web del Ministero della Salute per restare costantemente aggiornati riguardo i richiami ed escludere la possibilità di avere in casa un prodotto da non consumare.
Salmone richiamato dal mercato: è il marchio più diffuso
Alcuni lotti di salmone affumicato si sono trovati protagonisti di una triste vicenda che li ha portati a venire richiamati dal commercio dal Ministero della Salute. Il motivo del richiamo non è altro che la sicurezza alimentare del consumatore.

Chi ha già acquistato questo prodotto non deve consumarlo: l’atteggiamento giusto da adottare è quello di riportarlo subito presso il punto vendita. Per tutte le specifiche e la normativa relativa alla restituzione, è possibile consultare il portale ufficiale dei richiami alimentari.
I lotti di salmone norvegese affumicato al centro del richiamo, appartengono al marchio KV Nordic, messo in commercio da Eurofood Spa. Per l’esattezza, si parla del lotto di produzione 486238, in confezioni da 100 g con data di scadenza 04/10/2025, un prodotto dell’azienda Koral SA.
Cosa succede se si mangia il salmone affumicato richiamato dal Ministero della Salute
La causa del richiamo è stata la presenza del batterio Listeria monocytogenes, il quale può provocare conseguenze gravi se ingerito. I soggetti a maggior rischio sono soprattutto i più fragili, come anziani, bambini, donne in gravidanza e persone immunocompromesse.

Proprio in vista di quanto può accadere una volta ingerito il batterio, dopo l’allerta sulla besciamella, ora il Ministero della Salute raccomanda di controllare bene che le confezioni di salmone conservate in casa non appartengano al lotto compromesso e richiamato. Nel caso in cui il prodotto fosse già stato ingerito, è bene consultare immediatamente il proprio medico di base.
Tra i sintomi riconoscibili e causati dal batterio Listeria monocytogenes, troviamo quelli meno invasivi che generalmente appaiono nei soggetti sani: febbre, nausea e vomito, diarrea, dolori muscolari. Normalmente, i tempi di incubazione del virus sono di circa 24 ore, tuttavia i sintomi possono apparire anche più tardi. Le conseguenze dell’ingestione dovrebbero risolversi in pochi giorni senza ricorrere a cure specifiche.
Richiamato lotto di salmone norvegese affumicato
Al contrario, nel caso dei soggetti più fragili, il batterio può comportare meningite, setticemia (un’infezione del sangue che può causare shock settico), endocardite e artrite. Per le donne in stato di gravidanza può condurre anche ad aborto spontaneo, parto prematuro, morte in utero e infezioni gravi nel neonato. In questi casi, il tempo di incubazione può andare da 1 a 4 settimane o estendersi fino a 90 giorni.