Ci piace tanto, ma se si chiama “cibo spazzatura” un motivo c’è, anzi più di uno: vediamo insieme come affrontare la situazione.
Non serve negarlo: tutti, prima o poi, ci lasciamo tentare. Un hamburger al volo, le patatine fritte belle saporite croccanti, una pizza surgelata infilata in forno all’ultimo minuto… sono cose che piacciono e che ci fanno gola, soprattutto quando siamo stanchi o abbiamo poco tempo.

Il problema è che quello che al palato sembra qualcosa di buonissimo, per il cervello potrebbe essere tutt’altro.
Cibo spazzatura: cosa fa davvero al nostro corpo quando lo mangiamo
Secondo una ricerca americana, bastano appena quattro giorni di alimentazione ricca di grassi e cibi ultraprocessati per mandare in crisi la memoria. Non parliamo quindi di anni di cattive abitudini, ma di un periodo brevissimo. È quasi inquietante pensare che così in fretta alcune cellule del cervello possano reagire male a quello che mangiamo.

Gli studiosi hanno puntato i riflettori su una zona specifica del cervello, l’ippocampo, che è quella che ci aiuta a ricordare. Qui vivono gli interneuroni CCK, cellule molto sensibili che, quando entrano in contatto con una dieta troppo grassa, si “accendono” più del dovuto.
In pratica, hanno scoperto che il cervello non riesce a usare bene il glucosio, cioè il suo carburante principale, e la memoria ne paga subito le conseguenze. Cheeseburger, patatine fritte, snack confezionati: sono proprio loro a rendere questo sistema più fragile.
Cibo spazzatura: ecco perché ci piace così tanto
Finora eravamo abituati a pensare al cibo spazzatura come a qualcosa che fa male alla linea, al cuore o al colesterolo. Questa ricerca invece ci mostra un lato diverso: le nostre scelte a tavola incidono anche su come immagazziniamo i ricordi. E se la cattiva abitudine diventa quotidiana, i rischi aumentano, fino a compromettere nel tempo la salute del cervello.

Non vuol dire che dobbiamo sentirci in colpa per ogni fetta di pizza o per ogni pacchetto di patatine che ci concediamo. Gli studiosi stessi ricordano che la moderazione è fondamentale. Lo sfizio occasionale non fa danni, diventa un problema solo se le eccezioni si trasformano in regola.
Basta poco per eliminare una cattiva abitudine
In pratica, il nostro cervello non apprezza il cibo spazzatura quanto noi. Bastano pochi giorni per farne emergere gli effetti, e la memoria è la prima a risentirne. Vale la pena tenerlo a mente la prossima volta che, davanti al frigo, scegliamo tra uno snack pronto e qualcosa di più sano. Con un po’ di consapevolezza e di forza di volontà, non sarai più schiavo del cibo spazzatura e ti sentirai anche meglio.